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COSA CARATTERIZZA I LEADER CREATIVI? PASSIONE, TALENTO E SANA OSSESSIONE

Cosa hanno in comune Massimo Bottura, Fidji Simo, Amy e Sam Molyneux, Naveen Jain e Lauryn Morris?

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Provo a darti qualche indizio…

Massimo Bottura è lo chef della celebre Osteria Francescana di Modena, miglior ristorante al mondo nel 2016, fondatore di Food for Soul, una ONLUS che lotta contro lo spreco alimentare con iniziative attive a Bologna, Rio de Janeiro, Londra, Berlino e Los Angeles.

Fidji Simo è vice presidente di prodotto per Facebook: è la persona responsabile per ciò che quasi 2 miliardi di utenti vedono quando aprono l’app del social network più famoso del mondo.

Il contributo di Amy Molyneux, sviluppatore di software, e di Sam Molyneux, biofisico, è stata la creazione di Meta, società acquisita dalla Chan Zuckerberg Initiative. L’azienda è nata per aiutare i professionisti in biomedicina ad affrontare i 4000 paper scientifici pubblicati ogni giorno. Il progetto è basato su una piattaforma di Intelligenza Artificiale in grado di esaminare tutti i paper pubblicati, tracciare quali scoperte possono avere il maggior impatto futuro, e indirizzarne i dati agli utenti finali.

Naveen Jain è l’ideatore della startup Moon Express: in grado di raccogliere 45 milioni di dollari per diventare la prima compagnia privata a spedire un veicolo spaziale sulla luna, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie capaci di lavorare sulle risorse naturali del satellite terrestre.

Dopo aver progettato occhiali per Michael Kors, Zac Posen e Diane von Furstenberg, Lauryn Morris nel 2014 è entrata in Snap, l’azienda a capo della piattaforma Snapchat. In particolare, ha ideato e progettato gli Spectacles, gli occhiali da sole dotati di fotocamera in grado di scattare foto e registrare video da condividere proprio su Snapchat.

Cos’hanno in comune fra loro queste e almeno altre 95 persone secondo Fast Company, la rivista di business americana?

Rinunci?

Ecco la risposta: sono le 100 persone più creative e innovative del 2017, capaci cioè di dare un contributo alla società mediante le loro idee, i loro progetti, le loro personalità.

Creatività è quindi la parola magica, quella qualità che abbiamo tutti ma non sempre sappiamo usare nel migliore dei modi. E che, se alimentata a dovere, fa di noi leader capaci e autorevoli nei diversi ambiti in cui ci troviamo quotidianamente a lavorare e vivere.

La creatività è un tratto saliente del comportamento umano. Tutti noi siamo creativi, ma per determinare il successo creativo contano due fattori: le caratteristiche individuali, cioè l’intelligenza, la personalità, il temperamento, e l’ambiente. Cioè il contesto economico, storico, culturale e sociale in cui si cresce, apprende e, poi, ci si trova ad agire.

GENIO E SUDORE

Dice l’inventore Thomas Edison: Il genio è per l’uno per cento ispirazione e per il novantanove per cento sudore. Dunque, una persona geniale è spesso soltanto una persona di talento che ha fatto bene i suoi compiti. E il matematico Isaac Newton: Se ho fatto qualche scoperta di valore, ciò è dovuto più ad un’attenzione paziente che a qualsiasi altro talento.

E lo scrittore Jean Genêt: Creare non è un gioco un po’ frivolo. Il creatore si è impegnato in un’avventura terribile, che è di assumere su di sé, fino in fondo, i pericoli che corrono le sue creature.

Le differenze tra scrivere un romanzo e inventare la lampadina o un’acconciatura sono meno grandi di quanto si potrebbe pensare. I processi creativi che stanno alla base di qualsiasi invenzione o scoperta sono sostanzialmente analoghi. A partire dalla individuazione di un problema, di una potenzialità o di un’opportunità, si raccolgono elementi. Questi vengono messi in ordine formulando ipotesi, che vengono lungamente elaborate. L’intenzione che sta alla base della ricerca è pienamente consapevole, ma la parte più rilevante – quella che genera intuizioni nuove – è sostanzialmente inconscia.

La sua durata è imprevedibile. Alcune soluzioni che inizialmente appaiono brillanti possono rivelarsi scorrette o infondate o impraticabili. A volte bisogna avere il coraggio di riconoscere che si è scelta una strada sbagliata e che bisogna ricominciare tutto da capo.

Per tollerare la pressione connessa con il lavoro creativo, sia individuale che di gruppo, è fondamentale sviluppare la capacità di resistere alla frustrazione, di rimotivare continuamente se stessi, di mantenere orientamento e focalizzazione anche in una condizione di sostanziale incertezza e solitudine. Nel corso del processo, e anche se non si è materialmente da soli ma all’interno di un team, è facile sentirsi smarriti o disorientati.

CREATIVITA’ NON FA RIMA CON SREGOLATEZZA

Le persone creative, siano scienziati, pittori o scrittori, designer o architetti o musicisti, prestano una grande attenzione alla qualità tecnica di quanto producono. Al dettaglio che fa la differenza. Un’altra componente è il perfezionismo.

Per esempio, per Stephen King, il famoso scrittore americano, la scrittura è sempre stata un’ossessione. Fin da ragazzino.

Scriveva e spediva i suoi racconti in ogni dove, accumulando un elenco seriale di no. Al muro, davanti la scrivania, aveva inserito un chiodo dove attaccava tutte le lettere di rifiuto. In otto anni ricevette un solo messaggio: Non usi la spillatrice. A 14 anni il chiodo non reggeva più il peso di tutti quei rifiuti.

Molti anni e molti no dopo, Stephen ricette una telefonata da Bill Thompson, editor della casa editrice di Carrie, il primo suo best seller: Sei seduto?
No, rispose King. Era in piedi fra cucina e soggiorno.
Devo?
Forse è meglio.
Thompson lo informò che i diritti di Carrie erano stati venduti per 400 mila dollari. Lui restò immobile tra le due stanze, senza riuscire a parlare.
40 mila dollari?
No, 400 mila: lo corresse lui.
La metà era sua. Scivolò a sedere per terra.

Agli aspiranti scrittori consiglia: Sistemate la vostra scrivania nell’angolo e tutte le volte che vi sedete lì a scrivere, ricordate a voi stessi perché non è al centro della stanza. La vita non è un supporto per l’arte. E’ il contrario.

Tradotto in altri termini: senza una profonda competenza della propria materia e delle regole che la governano è difficile progettare il nuovo: per superare una regola che esiste istituendone una diversa e migliore bisogna averla, prima, pienamente interiorizzata.

Il possesso di un consistente competenza specifica, e di un sostanziale rispetto per la propria disciplina (altra caratteristica comune alle persone creative) tracciano il netto confine che divide la creatività dalla trasgressione. Entrambe infrangono norme esistenti. Obiettivi e risultati, però, sono sostanzialmente diversi.

Eppure nella percezione comune, e sui media, “creatività” e “trasgressione” vengono spesso impiegati come sinonimi, e fatte oggetto di un’identica dose di ammirato stupore. Come se la trasgressione fosse una forma particolarmente vivace o spettacolare di creatività. Nessun dubbio sul fatto che sia spettacolare: la rottura di qualcosa, dall’esplosione di un edificio al frantumarsi delle chitarre nei concerti dei Sex Pistols all’incendio di Roma ha sempre una componente spettacolare.

Mentre la creatività ha sempre una componente trasgressiva, la trasgressione ha raramente una componente creativa. Se la Gioconda è un fatto creativo (e rompe, eccome, le regole del ritratto per istituirne di nuove) e se la Gioconda coi baffi di Duchamp ha anche una componente creativa, andare in giro a far baffi ai ritratti rinascimentali non è una buona idea.

A trasgredire sono bravi tutti, incompetenti compresi, a patto che abbiano una sufficiente dose di aggressività o di faccia tosta. Per costruire il nuovo, invece, bisogna sapere bene quello che si sta facendo e avere un progetto, un obiettivo. E la competenza sapiente che fa la differenza.

LE CARATTERISTICHE CHE CI RENDONO CREATIVI

Riassumendo quando detto finora, le persone creative:

  • Sono curiose: hanno una mente inarrestabile. La curiosità è di fatto il cibo che alimenta l’ispirazione.
  • Hanno difficoltà a seguire le regole. Le regole sono un grande ostacolo per le menti molto creative, che hanno bisogno di organizzare i loro tempi e monitorare il proprio lavoro. Questo fa sì che le persone altamente creative non smettano di farsi domande che mettono in discussione lo status quo e che non smettano di domandarsi perché bisogna sottomettersi a norme che limitano le nostre aspirazioni. La ribellione è una caratteristica comune delle persone molto creative, poiché è grazie ad essa che ridefiniscono le loro vite.
  • Hanno bisogno di stare sole ogni tanto, di poter godere della solitudine, di rimanere a tu per tu con i propri pensieri. In questo modo, ricaricano le batterie e riflettono sulla vita e sulle proprie decisioni. La solitudine e il silenzio le aiutano ad alimentare il loro spirito creativo.
  • Vanno alla ricerca della passione, molto più che dei soldi. Le persone creative ascoltano il loro cuore per seguire le proprie passioni, indipendentemente da ciò che dicano o pensino gli altri. La maggior parte delle persone non capisce che la loro passione è per loro più importante dei soldi stessi. Non si accontentano di un lavoro che non alimenta il loro spirito creativo, neppure se è ben retribuito. Per loro non è sufficiente. Per tale motivo, vengono spesso considerati irresponsabili.
  • Creano opportunità. Per le persone altamente creative, non c’è spazio per l’attesa o la routine. Se non hanno ciò che vogliono, lo cercano, anche se questo significa perdere ore di sonno, rinunciare a trascorrere il tempo con le persone che amano o anche lasciare in secondo piano i propri impegni.

COME DIVENTARE LEADER CREATIVI

Diventare un leader creativo implica un profondo lavoro di auto-osservazione per individuare i nostri punti di forza e debolezza ed imparare a svilupparli. Ecco cosa occorre allenare:

  • Atteggiamento aperto e fiducioso verso novità e innovazioni.
  • Pazienza, prima di decidere bisogna saper aspettare senza optare per la soluzione più ovvia.
  • Curiosità illimitata, una buona idea può nascondersi ovunque.
  • Umorismo e serietà.
  • Flessibilità per sapersi adattare a ogni situazione.
  • Saper accettare le critiche e sapersi mettere in discussione. La valorizzazione della creatività implica lo scaturire di varie prospettive che possono essere in contrasto tra di loro e con la tua.
  • Una sana ossessione.

Gli ingredienti ci sono tutti, ora tocca a te sviluppare al meglio la tua creatività e diventare la miglior versione di te stesso/a.