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CHE TRISTEZZA E’ NATALE. E SE INVECE FOSSE UN’OPPORTUNITA’?

C’è questa cosa per cui a Natale dovremmo essere tutti più buoni. E felici, assolutamente felici. Quando in realtà è il momento in cui si vedono più liti e urla, incomprensioni e lacrime. Angela, non parlo solo di liti in famiglia, con la zia che ogni anno impone il menù di Natale o la nonna che si lamenta di ogni novità. A Natale a litigare di più sono le coppie. E’ sempre stato così, perché anche quest’anno dovrebbe essere diverso?”.

Inutile negarlo, la mia amica ha ragione. Sottoposti allo stress della corsa ai regali, all’organizzazione di pranzi e cenoni con parenti e amici, senza contare la perenne mancanza di tempo, l’amore rischia di trasformarsi in una bomba a orologeria, pronta a saltare in aria come il tappo di una bottiglia di champagne.

Secondo le statistiche, l’80% delle coppie è incompatibile con il Natale. E una coppia su 4 si lascia. I motivi sono tanti e tutto diventa più difficile anche perché le aspettative sono alte e si vorrebbe che tutto fosse perfetto. Ma a volte dietro la banale lite per questioni organizzative si nasconde un problema di coppia più serio. E a essere onesti, svela liti reiterate da tempo e incomprensioni di lungo periodo.

Qualche giorno fa abbiamo litigato su come dividere il tempo fra i parenti”.

Uno dei tipici motivi di discussione sono proprio i pranzi con i parenti e in particolare dalle suocere. La scintilla è facile, spesso basterebbe alternare gli anni. Un anno Natale con i suoceri di uno dei due partner e Santo Stefano con quelli d’altro, poi l’anno successivo invertire l’ordine. C’è chi fa un pranzo allargato a Natale e altri che vanno via per le feste. Talvolta però, quando la coppia non è più coppia, il gioco al massacro è quello di contendersi l’attenzione di un genitore, quasi come fosse un gioco infantile.

Perché il Natale mette tanto in difficoltà la coppia? Angela, perché motivi così futili come i regali e i parenti riescono a far vacillare l’equilibrio dei partner?”.

Le domande della mia amica mi sono girate in testa tutto il week end e nulla è valso concentrarsi sull’allestimento di albero e presepe fra l’entusiasmo delle mie figlie.

E poi mio marito non mi aiuta. Spetta a me provvedere a tutti i regali, anche a quelli di sua madre. Non ne posso più”.

Accade, penso, di vivere il partner come un sostituto di se stessi. Ciò che non riesco a fare io, do per scontato lo faccia l’altro, meglio se come voglio io… Ciò che viene a mancare è la giusta consapevolezza…

Mio marito sa che il Natale mi mette tristezza…, eppure …”. Il Natale ha il potere di renderci felici, ma anche tremendamente tristi, a seconda di come abbiamo vissuto l’esperienza nella nostra infanzia. E così carichiamo l’altro di aspettative forti, necessarie alla soddisfazione di desideri che, non avendo più forma, difficilmente trovano risposta. Così il bellissimo regalo ricevuto, il buon cibo e gli addobbi non toglieranno quel velo di tristezza e non colmeranno quella mancanza. Questo può portare a incomprensioni, a litigiosità e talvolta anche alla crisi.

E poi averlo a casa per tutte le vacanze… è un incubo. Tutti i suoi difetti si fanno così invadenti”. Già, a scatenare la crisi è anche la maggior quantità di tempo che si ha a disposizione, da passare insieme. E così difetti e manie che diversamente si vivono per un tempo limitato durante il resto dell’anno, qui si dilatano. Lasciando solchi che si fanno cicatrici se si è incapaci di guardare alle novità dalla giusta prospettiva.

Mentre la mia amica, si gira nervosamente fra le mani lo smartphone, mi interrogo sulle trappole più frequenti in cui, ognuno di noi, nessuno escluso, può cadere.

TRAPPOLE E FESTIVITA’

  • Pensare che durante le festività si debba essere felice a tutti i costi, considerare. quindi la tristezza come un’emozione sbagliata, che non dovrebbe essere provata in questa situazione. Quasi fosse sbagliato, un errore ed ecco che nascono i sensi di colpa.
  • Concentrarsi e rimuginare sugli eventi negativi o su ciò che non si è raggiunto o realizzato.
  • Pensare di essere i soli a vivere questa situazione di malessere.
  • Restringere l’attenzione esclusivamente ai propri problemi personali.
  • Abbandonarsi alla tristezza come fosse qualcosa di non superabile.

COME AFFRONTARLE

  1. Fermati a riflettere sui pensieri collegati alle tue emozioni: ogni situazione che viviamo non suscita emozioni adeguate o inadeguate, emozioni giuste o sbagliate. Qualsiasi emozione ha lo stesso diritto di emergere e soprattutto sarà determinata non tanto dalla situazione in sè (il Natale, le feste, l’anno nuovo) ma da quello che ci diciamo circa la situazione (devo star bene a ogni costo, sono solo/a, nessuno mi vuole bene, ho paura del futuro…). Saranno questi pensieri negativi a farci stare male e se proveremo a metterli in discussione e a verificarne la veridicità e l’utilità potremmo accorgerci della loro irrazionalità.
  2. Valuta razionalmente la situazione e le tue aspettative: valutare gli avvenimenti positivi avvenuti durante l’anno e gli aspetti positivi della situazione che si sta vivendo attualmente è importante. Ti accorgerai che non tutto quello che avete fatto come coppia è realmente andato male e che vi uniscono dei punti di forza sui quali contare. Valuta razionalmente le tue aspettative facendo particolare attenzione a quello che avresti voluto realizzare. Spesso finiamo con il pretendere troppo da noi stessi o dalle situazioni. Ridimensionare le aspettative su una base più razionale oltre a farti vedere la situazione positivamente ti consentirà di riattivarti concretamente per raggiungere in futuro nuovi obiettivi più realistici.
  3. Condividi questi vissuti con altre persone care: parlane, racconta come ti senti. Questo ti consentirà di superare quel sentimento di solitudine che alimenta ulteriormente la tristezza e di normalizzare l’emozione provata. Insieme ad altre persone, inoltre, si potranno trovare maggiori modalità di superarla in maniera efficace.
  4. Fai qualcosa per gli altri e pensa a chi sta peggio: cerca di pensare alle persone per te più care a prescindere che si tratti di parenti, amici o persone che stimi. L’importante è che siano persone alle quali tieni, con le quali vuoi condividere un momento felice. Cerca di stare insieme a loro, fai un piccolo gesto gentile nei loro confronti, falli sentire amati e apprezzati così come vorresti esserlo tu. Il Natale è la festa della solidarietà e dovrebbe spingere le persone a donare in particolare a chi è meno fortunato. Un buon modo per celebrarlo potrebbe essere quello di prestare il proprio aiuto presso un’associazione o un’organizzazione che si occupa di persone meno fortunate. L’essere utili ad altri può aiutare a distogliere l’attenzione dai problemi personali e a sperimentare emozioni positive.
  5. Usa la tristezza come opportunità: anche un’emozione negativa può avere ulato positivo. Possiamo infatti metterci alla prova nel tentativo di superare strategicamente questa situazione. Se infatti durante le feste la tristezza può coglierci all’improvviso ed in maniera inaspettata, anche durante l’anno potremmo avere momenti difficili da affrontare. Tutto quello che riusciremo a fare per stare meglio in questa occasione potrà essere utile anche in futuro. Quale miglior regalo da fare a noi stessi?

La lezione che ho imparato parlando con la mia amica è che ogni cosa che accade, anche il Natale, è un’opportunità che ci viene regalata. Spetta a noi trasformarla in qualcosa che valga la pena di essere ricordato e celebrato o farlo diventare il peggiore dei nostri incubi e dei nostri ricordi. Siamo noi gli artefici di tale magia.

Buon Natale!